Effetti del Freddo e dell’Aria Secca sulle Vie Respiratorie degli Animali: Prevenzione e Sostegno Immunitario

L’effetto delle temperature fredde e secche sulla comparsa di sintomatologia respiratoria nei pazienti animali rappresenta un’area di indagine rilevante, che trova alcune correlazioni con studi condotti sugli esseri umani. La credenza comune che il freddo possa causare infezioni virali respiratorie acute è diffusa da tempo, sebbene la relazione diretta tra l’esposizione al freddo e l’insorgenza di queste infezioni sia stata spesso messa in discussione. Alcuni studi, infatti, hanno fallito nel dimostrare in modo conclusivo che l’esposizione al freddo aumenti la suscettibilità alle infezioni virali respiratorie comuni (Rhinology, 2002, “Acute cooling of the body surface and the common cold “). Tuttavia, è stato proposto che l’acuto raffreddamento della superficie corporea possa innescare un riflesso vasocostrittore nelle vie respiratorie superiori, inibendo così le risposte difensive e facilitando la comparsa di sintomi clinici di raffreddamento.

L’influenza del freddo e dell’aria secca sulla mucosa nasale è ben documentata anche in studi più recenti, in cui si sottolinea come tali condizioni possano stimolare sintomi nasali come rinorrea e ostruzione nasale, in particolare nei soggetti affetti da rinite non allergica. L’aria fredda, infatti, agisce come fattore di provocazione, attivando specifici recettori e nervi sensoriali che, attraverso la vasocostrizione, limitano il flusso sanguigno alle mucose nasali, riducendo l’afflusso di cellule immunitarie (Chinese Journal of Otorhinolaryngology-Skull Base Surgery, 2018, “The influence of cold and dry air on nasal mucosa”). Anche in studi sperimentali condotti su soggetti con sensibilità al freddo, l’esposizione all’aria fredda e secca ha mostrato di aumentare significativamente i livelli di mediatori infiammatori come istamina e prostaglandine, dimostrando un effetto negativo sul sistema immunitario locale (The Journal of Clinical Investigation, 1985, “Nasal challenge with cold, dry air results in release of inflammatory mediators. Possible mast cell involvement “).

L’andamento stagionale delle infezioni virali delle vie respiratorie superiori è un fenomeno noto, ma ancora poco compreso. Una delle ipotesi principali è che il raffreddamento dell’epitelio nasale dovuto all’inalazione di aria fredda possa inibire i meccanismi difensivi locali, come la clearance mucociliare e la capacità fagocitaria dei globuli bianchi, aumentando così la vulnerabilità alle infezioni (Acta Oto-Laryngologica, 2002, “An explanation for the seasonality of acute upper respiratory tract viral infections “). Inoltre, si suggerisce che la ridotta temperatura delle cavità nasali durante l’esposizione al freddo favorisca la replicazione dei virus, come il rinovirus, contribuendo a creare un ambiente più propizio alla loro moltiplicazione.

In aggiunta, il comportamento degli animali domestici, che trascorrono gran parte del tempo in ambienti interni riscaldati, potrebbe esporli maggiormente agli effetti dello shock termico quando vengono portati all’esterno. Sebbene la temperatura corporea degli animali sia generalmente più alta rispetto a quella umana, alcuni soggetti, in particolare quelli con predisposizione, possono essere più vulnerabili agli effetti del freddo sulle vie respiratorie. L’aria secca, inoltre, può seccare le mucose respiratorie, inducendo una risposta compensatoria attraverso la produzione di muco, che cerca di ristabilire l’omeostasi.

Consigli pratici per la prevenzione

Con il repentino cambio di temperatura, dall’aria condizionata al caminetto acceso (come mi è capitato di osservare in pochi giorni a casa di amici), è opportuno adottare alcune iniziative volte a sostenere la risposta immunitaria. La maggior parte di queste può essere utilizzata in tutti gli animali, anche quelli già in trattamento per altri motivi, in quanto compatibili con rimedi naturali già in uso. Quando la compatibilità non è presente, sarà chiaramente indicato nel testo.

Trattandosi di tematiche legate alle vie respiratorie superiori, un buon prodotto da dare in prevenzione a un animale sano, che non presenti problematiche di salute in corso e non sia in trattamento, è un preparato omeopatico unitario a base di Anas barbariae hepatis et cordis extractum. Il dosaggio va modulato in base al peso, età e specie dell’animale.

Un’altra alternativa facilmente modulabile è la papaya biofermentata per 10 mesi secondo il metodo giapponese, disponibile in bustine. La quantità somministrata varia in base al peso dell’animale e può essere aggiunta a piccole porzioni di cibo o sciolta in acqua, a seconda delle necessità individuali. Anche in questo caso, l’uso è modulato in base all’età e al peso dell’animale.

Un’altra valida opzione è il colostro, disponibile in forma liquida o liofilizzata in capsule. Il dosaggio va adattato in base al peso, età e specie dell’animale.

Naturalmente, queste sono solo alcune delle classi di prodotti utili a questo obiettivo, scelte sulla base di ripetute esperienze positive professionali. Da non dimenticare anche l’importanza di un microbiota intestinale e mucosale equilibrato, da sostenere con fermenti lattici di elevata qualità. Per maggiori informazioni, chiedere al proprio veterinario di fiducia.

ATTENZIONE: Il presente scritto non sostituisce un atto medico, non formula diagnosi o prescrive terapie. È uno spunto di riflessione che ognuno è libero di approfondire con i propri mezzi e con i professionisti della salute cui ripone la propria fiducia.

L’articolo in sintesi

Il freddo e l’aria secca possono influenzare le vie respiratorie degli animali, aumentando il rischio di problemi respiratori. Molte persone pensano che il freddo causi malattie come il raffreddore, ma non è del tutto vero. Il freddo da solo non basta a causare infezioni virali, ma può ridurre le difese delle vie respiratorie, facilitando la comparsa di sintomi.

Il freddo e l’aria secca possono irritare il naso, causando naso che cola e congestione, soprattutto in animali con problemi respiratori. L’aria fredda riduce il flusso di sangue alla mucosa nasale, diminuendo le difese immunitarie locali. Inoltre, il freddo può aumentare le sostanze infiammatorie come l’istamina, peggiorando la situazione.

Le infezioni respiratorie sono più comuni in inverno, forse perché il freddo indebolisce le difese del naso e favorisce la crescita dei virus.

Cat lookink at window, outside the snow falling

Effetti dell’Ambiente Interno e Prevenzione

Gli animali domestici che vivono in ambienti riscaldati possono essere più sensibili al freddo quando escono all’aperto. Anche se la temperatura corporea degli animali è più alta di quella umana, alcuni possono essere più vulnerabili agli effetti del freddo. L’aria secca può seccare le mucose respiratorie, causando una maggiore produzione di muco per proteggere le vie respiratorie.

Consigli per la Prevenzione

Con i cambi di temperatura, è importante aiutare gli animali a sostenere la loro risposta immunitaria. Molti rimedi possono essere usati anche per animali in trattamento, ma se non sono compatibili verrà specificato.

Un prodotto utile per la prevenzione è un preparato omeopatico unitario a base di Anas barbariae hepatis et cordis extractum. Il dosaggio va modulato in base al peso, età e specie dell’animale.

Un’altra alternativa facilmente modulabile è la papaya biofermentata per 10 mesi secondo il metodo giapponese, disponibile in bustine. La quantità somministrata varia in base al peso dell’animale e può essere aggiunta a piccole porzioni di cibo o sciolta in acqua, a seconda delle necessità individuali. Anche in questo caso, l’uso è modulato in base all’età e al peso dell’animale.

Un’altra valida opzione è il colostro, disponibile in forma liquida o liofilizzata in capsule. Il dosaggio va adattato in base al peso, età e specie dell’animale.

Inoltre, mantenere un microbiota equilibrato con fermenti lattici di qualità è importante per la salute generale degli animali. Per maggiori informazioni, consultate il vostro veterinario.

Attenzione: Questo testo non sostituisce un consiglio medico. È solo uno spunto per approfondire l’argomento con il vostro veterinario di fiducia.

2024-10-17T23:32:35+02:00