Incontri di persone e animali, che entrano nella nostra vita, i sintomi che questi ultimi esprimono o semplicemente le differenze, le peculiarità comportamentali che manifestano, solo con noi, così come l’azione di un rimedio omeopatico o di un’essenza floreale, o ancora gli eventi che “ci aspettano” sul cammino della vita o che ci siamo andati a cercare.. tutto questo non sono fatti isolati e indipendenti.
Damon Che Fitzgerald, talentuoso batterista e compositore, anni fa scrisse una frase per me molto significativa. Parlando di cosa era la musica, disse che nel ritmo e nel suono si poteva trovare la risposta ad ogni domanda, da quale fosse l’ingrediente segreto delle marmellate di sua nonna al perché vengono uccisi i presidenti. Parole che risuonano in me da anni e mentre mi affanno a ritrovare la frase precisa di Damon, improvvisamente il nubifragio cattura la mia attenzione: fuori dalla finestra grazie alla sovrapposizione di zanzariere, impalcature e reti di protezione, l’immagine di case, alberi e colline si liquefà nella pioggia scrosciante, colori e contorni si mescolano, fondendosi, come in un dipinto impressionista.
Noi e il nostro personale universo comunica in accordo con il tutto a cui apparteniamo per nascita e/o per scelta, consci o meno del legame dinamico che tutto unisce (Olismo dinamico). La materia vivente di cui anche noi umani siamo fatti, è luce interiorizzata e intimamente connessa alla materia fisica, luce che vibra; fluttuante.
Acqua
Il peso di un mammifero è per più del 50% (70% in un essere umano) determinato da un solo tipo di molecola: l’acqua.
Questo significa che in un individuo di 70 kg ci sono 49 kg di acqua distribuita nei vari tessuti. L’espressione “avere acqua nella testa” si rivela corretta, il 70% del peso del cervello è determinato dall’acqua (le Meraviglie dell’acqua di P. Spaggiari, C. Tribbia, pagine 40-42, ed. Tecniche nuove). Ancora più sorprendente è il numero di molecole. Il 99% delle molecole che compongono me e voi sono quelle dell’acqua. Chimicamente siamo una soluzione acquosa diluita all’uno per cento in cui il soluto, rappresentato da molecole di diverso tipo (DNA, ormoni, sali minerali, amminoacidi, etc. ..)è disperso nel solvente, l’acqua, che è tutto il resto.
La scuola, già dalle elementari, ci ha insegnato che l’acqua è costituita da molecole semplici (H2O) che si muovono liberamente nello stato liquido, unite da legami chimici di debole intensità destinati a rompersi al passaggio a vapore acqueo. La densità di queste molecole è massima quando la configurazione assunta è quella del ghiaccio.
Secondo questo modello, con molecole di acqua isolate tra loro, capaci solo di deboli interazioni, l’impossibilità di conservare informazioni è inevitabile. Ma questo modello che concepisce l’acqua come qualcosa di abbondante ma inerte, privo di funzioni attive, è un modello fisico-chimico sbagliato, ricco di paradossi inesplicabili.
La biologia molecolare manca di fluidità
Nell’essere vivente le molecole come zuccheri, amminoacidi, acidi grassi, ormoni etc.. necessarie a tutte le reazioni chimiche che in sequenza cronologicamente ordinata avvengono nel corpo, vengono portate dove serve attraverso un sistema di trasportatori (carrier). Nelle reazioni, fondamentali per la vita il fattore tempo è di massima importanza. Le catene di reazioni tra diverse specie chimiche, come nella respirazione cellulare, avvengono in maniera sequenziale e senza errori nell’organismo sano.
I meccanismi di trasporto possono essere anche di altri tipi, ma in ogni caso il risultato è ritrovare le molecole che servono esattamente dove e quando servono. La biochimica ha permesso di descrivere nel dettaglio la maggior parte delle reazioni che avvengono nel corpo, senza tuttavia riuscire a spiegare in che modo le specie molecolari richieste per queste reazioni arrivino esattamente dove devono trovarsi, senza incontri con specie chimiche diverse da quelle necessarie. I trasportatori sono a loro volta molecole, prive di “cervello”, immerse in un liquido (siero, sangue, citosol) in cui è possibile il movimento. Se il liquido in cui sono immersi i carrier, costituito in prevalenza da acqua, non avesse alcun ruolo attivo nel movimentare le molecole, allora tutti gli incontri chimici avverrebbero in maniera casuale e dovrebbe esistere un sistema totalitario per il controllo e l’eliminazione delle reazioni non desiderate.
A titolo d’esempio, poniamo che in una cellula alle 9:01 del mattino sia necessario che le molecole blu incontrino quelle gialle per creare molecole verdi e che l’istante successivo quelle rosse incontrino poi quelle quella gialle per dare molecole color arancione. Il problema è che contemporaneamente nella cellula troviamo molecole di colore rosso, giallo, blu, che possono reagire tra di loro, ma alle 9:01 spaccate c’è bisogno solo di molecole verdi.
Come si fa ad evitare che si formino quelle viola o quelle arancioni? Come viene resa possibile la formazione di sole molecole verdi in quel preciso istante, non un nanosecondo prima né dopo ?
La risposta classica e condivisa attualmente della biologia molecolare è l’esistenza di un sistema di controllo molto complesso in grado di impedire la formazione di molecole indesiderate, istante per istante. Senza alcun dubbio esistono sistemi cellulari che controllano e verificano le reazioni. Ma se gli incontri giusti fossero regolati solo in questo modo la conseguenza sarebbero un elevatissimo costo energetico metabolico e il verificarsi comunque di reazioni erronee che, seppur eliminate prontamente, produrrebbero ritardi o anticipi sulla tabella di marcia del metabolismo cellulare.
Per le molecole di soluti e i loro trasportatori inoltre non è facilissimo muoversi all’interno della cellula che è molto grande rispetto a loro ed è piena di ostacoli come membrane, organuli vari e soprattutto molte altre molecole.
La cellula in un mammifero ha il diametro di circa 30 micron mentre le molecole che partecipano alle reazioni hanno un diametro massimo di 10 Angstrom.
Scale di dimensione molto piccole, però mantenendo le proporzioni (1 micron = 10’000 Angstrom) e rappresentando le molecole più grandi come palloni da calcio, la cellula sarebbe grande come un campo sportivo con un diametro di 660 metri.
In questo campo sono inoltre presenti moltitudini di palle da golf, cricket su prato, pallamano e baseball con i relativi giocatori. A complicare il movimento sul campo di questa folla di giocatori che praticano sport diversi e contemporanei, è la presenza di una sorta di labirinto di pareti ed ostacoli. I giocatori, in divisa, di ognuno di questi sport, hanno il compito di portare le relative palle da gioco nelle corrispondenti sedi (porta, buca, base..), seguendo le regole del gioco di appartenenza e segnando punto ogni 2 minuti e trenta secondi.
Dato che i trasportatori biologici non hanno organi di senso, assumiamo che i giocatori nel campo vengano bendati. La conseguenza paradossale è che per ogni carrier/giocatore è necessario un controllore che lo guidi velocemente tra gli altri giocatori e si assicuri il pallone da calcio non venga infilato nella buca da golf. Insomma non è sostenibile. Un controllo esterno così fatto oltre a costare troppo in termini di energia (fatica, lavoro) è poco efficiente. Ma ..allora come funziona? Come è possibile la vita?
cQED
Il coherence Quantum Electrodynamic (cQED) è il modello attualmente favorito, con numerose prove scientifiche a suo favore e già alcune applicazioni pratiche, per spiegare le caratteristiche ed i comportamenti fisico-chimici dell’acqua negli organismo viventi.
Secondo il cQED, elaborato principalmente da Giuliano Preparata ed Emilio Del Giudice, l’acqua non può essere considerata solo come un insieme di molecole tra loro indipendenti e isolate.
Una parte importante dell’acqua, quella contenuta nella materia vivente, è organizzata in gruppi di molecole tra loro dipendenti, in grado di assumere e mantenere nel tempo diverse configurazioni spaziali, ottenute disponendo le molecole in precise posizioni. Questo tipo di organizzazione stabile delle molecole di acqua è definita dominio di coerenza (CD). La creazione di queste disposizioni ed il mantenimento dipende dalla capacità delle molecole appartenenti allo stesso CD di vibrare in modo coerente, all’unisono.
La vibrazione coerente rappresenta un’informazione e può essere trasmessa, propagata, anche a grandi distanze, determinando effetti biochimici e fisici apprezzabili. La propagazione di questa vibrazione avviene attraverso il campo elettromagnetico. Inoltre questi CD sono in grado di cambiare configurazione in seguito alla ricezione di segnali elettromagnetici prodotti da altri CD oppure da altre fonti.
Semplificando, le molecole d’acqua che formano un dominio di coerenza fluttuando all’unisono emettono piccoli campi elettromagnetici (CEM), solo le molecole e i loro accompagnatori, quando presenti (le palle da gioco e giocatori dell’esempio precedente), che vibrano ad una frequenza simile a quella di questo campo elettromagnetico si avvicinano tra loro e reagiscono.
La reazione chimica oltre a dar luogo a nuove molecole libera anche energia; questa modifica la frequenza del campo elettromagnetico del CD facendo avvicinare nuovi tipi di molecole. Quindi alle 9:01 della mattina si avvicinano solo le molecole gialle e quelle blu reagendo tra loro e dando luogo a molecole verdi. L’energia liberata dalla formazione delle molecole verdi farà vibrare diversamente le molecole d’acqua del dominio di coerenza in modo che vengano attratte le gialle alle rosse dando luogo alle arancioni. Tutto preciso, rapido ed ordinato.
Contagio informazionale
Affascinante pensare che “il contagio di informazione” non è limitato ai CD presenti in un essere vivente, ma dilaga multi-direzionalmente a e da tutta la materia vivente, animali e vegetali inclusi. Inoltre più Domini di Coerenza possono vibrare in fase creando dei super domini di coerenza di dimensioni viva via maggiori fino a superare quelle del singolo individuo per abbracciare territori teoricamente illimitati. Qualsiasi essere possegga in sé acqua organizzata in domini di coerenza è in connessione e in grado di comunicare, senza la necessità di contatto materiale, con tutti gli altri esseri. In particolare, in campo umano e nella relazione tra uomo e animale, quando esiste una similarità ovvero più individui vibrano con coerenza simile, questi facilmente si incontrano, non solo animicamente ma anche in un preciso spazio-tempo. Si realizza attraverso questo meccanismo una coerenza ecologica nella quale i membri appartenenti alla stessa famiglia, alla stessa comunità, ambiente, territorio riescono a comunicare scambiando informazioni in forma di vibrazione e conseguente configurazione spaziale delle molecole dei domini di coerenza dell’acqua. A questi gruppi appartengono esseri umani, animali, piante, che condividono una stessa impronta informativa e collaborano all’evoluzione di questa impronta. Il mantenimento della coerenza è cruciale per il mantenimento della vita, tanto che da omeopata posso dire di aver finalmente trovato una categoria scientifica in cui porre il concetto di Forza Vitale! La Forza Vitale è la capacità che ha un organismo di ripristinare e mantenere la sua coerenza interna.
Le conseguenze della teoria del cQED sono il poter dare una spiegazione scientifica alla relazione tra sintomi dell’animale ed equilibrio/disquilibrio dei suoi umani di riferimento o ancora formarsi un’idea su come un rimedio omeopatico oppure un’essenza floreale riesca a ripristinare la salute in un soggetto in difficoltà e come il rimedio possa trasferire l’impronta informativa all’acqua in cui viene disciolto.
Spingendosi oltre e facendo proprio il testamento spirituale del professor Emilio Del Giudice è possibile iniziare anche a comprendere in che modo le emozioni, il corpo astrale (!!), hanno così tanta importanza nel generare coerenza o anche nel consumarla. Ai vari livelli di organizzazione e dimensione dei domini di coerenza, da quelli piccoli intracellulari ai superdomini estesi per chilometri, la qualità e capacità di mantenimento dell’accordo di fluttuazione è indice e funzione di salute e benessere della persona, degli animale, delle piante, la famiglia, il quartiere, la città, la natura..
La fluttuazione quantica permea e si esprime in molti modi, tra i quali la musica. Le note, il ritmo, le pause, la fluttuazione armonica di una composizione è frutto del sentire profondo del compositore. Il compositore non vive isolato, nessun uomo è un’isola e tutto si relaziona con il Tutto. Consapevole o meno, spinto dalla necessità di dare una forma esterna ad un impulso interno, restituire trasformate le informazioni all’ambiente, il compositore scrive la musica con le memorie proprie e collettive, il ricordo del sapore particolare delle marmellate della nonna o anche il perché il sistema di controllo uccide i presidenti.